Yoga Nidra

“Khechari dovrebbe essere praticato fino a quando si raggiunuge Yoga Nidra. Per coloro che hanno ottenuto Yoga Nidra, il tempo diventa inesistente

Hatha Yoga Pradipika 4,49

yoga nidra tempo

 

Yoga Nidra è una tecnica che sta diventando sempre più popolare oggi.

A volte è confusa con le comuni tecniche di rilassamento ed a volte viene confusa con tecniche di visualizzazione.

Quindi è importante per il praticante di Yoga e sopratutto per gli insegnanti comprendere un po’ più a fondo cosa è Yoga Nidra, come funziona e quale è la sua origine.

Innanzi tutto il termine Yoga Nidra si riferisce sia a uno stato di coscienza che alla tecnica atta a ottenere tale stato, anche il termine Yoga si riferisce sia allo scopo (Samadhi) che al percorso (hatha yoga, laya yoga, bhakti yoga etc.).

 

Yoga Nidra inteso come “stato di coscienza”

 adi-sesa nidra

 

Il termine Yoga Nidra è composto da due parole:

  • Yoga, che significa unione e si riferisce alla “consapevolezza pura”.
  • Nidra significa “sonno”

Il termine Nidra si riferisce allo stato di coscienza, dove la consapevolezza/coscienza è assente.

Patanjali nei yoga sutra spiega il termine Yoga nel famoso verso:

“Yoga chitta vritti nirodaha” PYS 1.2

“Yoga è l’estinzione dei movimenti-modificazioni della mente”.

E in seguito spiega le cinque modificazioni della mente (Vritti.)

“Pramana viparyaya vikalpa nidra smitayu” PYS 1.6

Giusta conoscenza, falsa conoscenza, immaginazione, sonno (Nidra) e memoria.

 

Quindi Nidra è una “Chitta Vritti”, è l’aspetto inconscio della coscienza.

Yoga Nidra è lo stato dove “conquistiamo” tale vritti. Dove la Luce della consapevolezza estingue l’oscurità dell’inconscio.

Secondo la tradizione yogica, la nostra esistenza è sperimentata attraverso quattro stati di coscienza:

  • Stato di Veglia –mente conscia- jagriti
  • Stato del sogno- mente subconscia- swapna
  • Stato di sonno profondo- mente inconscia- sushupti (nidra.)

 

Lo stato di veglia è, ovviamente, quando siamo svegli e abbiamo la possibilità di percepire “oggetti esterni” attraverso i sensi e percepiamo il fluire del tempo.

Lo stato di sogno è quando sogniamo, quindi sperimentiamo una realtà interiore, la percezione del tempo qui diventa relativa, passato, presente e futuro non hanno molto senso e l’intervallo temporale non è percepibile.

Il sonno profondo corrisponde al sonno senza sogni, qui la consapevolezza è persa e la percezione del tempo è inesistente (“Per coloro che hanno ottenuto Yoga Nidra, il tempo diventa inesistente-Hatha Yoga Pradipika 4,49)

Possiamo dire che questi tre stati di coscienza sono costantemente coesistenti, ma data la nostra limitata consapevolezza, possiamo sperimentare uno stato per volta, anche se a volte I vari stati possono essere sperimentati in contemporanea (sogno lucido, sogno ad occhi aperti, stati profondi di meditazione, stati alterati di coscienza etc.).

 

Utilizziamo una metafora per spiegare la coesistenza dei 3 stati:

Diciamo che il cielo è la nostra esperienza della realtà, limitata alla volta celeste osservabile.

Associamo la luce del sole ( il giorno) con lo stato di veglia, la luce della Luna con lo stato di sogno e le stelle l’oscurità dell’universo con il sonno profondo.

La nostra percezione della realtà si muove costantemente dal Giorno-Sole alla Notte-Oscurità accompagnata o meno dalla luce della Luna.

Durante il giorno, la luce del sole non ci permette di percepire le stelle e la luna, ma anche se non possiamo vederle, sappiamo che la luna e le stelle sono presenti in cielo.

Di notte, durante la Luna piena, la luce delle stelle sono invisibili perché coperte dalla luce lunare, ma comunque le stele sono sempre li.

Nella tradizione Yogica esiste un quarto stato (Turya), che corrisponde alla consapevolezza contemporanea dei tre stati precedenti .

Quando la nostra consapevolezza si estende , si allarga in maniera tale da essere capaci di percepire, sole , luna stele e l’intero universo allo stesso momento.

 

Per approfondire lo studio dei quattro stati di coscienza consiglio il lettore di studiare la Mandukya Upanishad.

Nel Tantra questi tre stati di coscienza sono chiamati “le tre città” ,Tripura, e sono rappresentate nello Sri Yantra.

Lo Sri Yantra è una rappresentazione dell’intera esistenza, dell’intera manifestazione, dell’intero universo. Nello Sri Yantra viene “raccontato” la creazione e dissoluzione del cosmo.

Yoga Nidra è lo stato di consapevolezza durante lo stato di sonno profondo (Nidra). Quando viaggiamo al di là del Sole, Luna e “illuminiamo” il più profondo e sconosciuto aspetto del nostro universo interiore.

 

Yoga Nidra: la tecnica.

“Al sopraggiungere del sonno, quando il sonno non si è ancora manifestato e lo stato di veglia sta per terminare, in quel momento il Divino si manifesta.”

Vigyana Bhairava Tantra

Yoga Nidra è differente dalle più comuni tecniche di meditazione.

Queste ultime di solito sono eseguite da seduti in una posizione comoda e stabile, dove è presente un equilibrio tra rilassamento e allerta, la coscienza è nello stato di veglia e manteniamo tale stato osservando le attività della mente in qualità di “testimone” , quindi di senza essere coinvolti nel processo mentale.

 

Yoga Nidra solitamente è eseguito in Shavasana, distesi in posizione supine, permettendo il rilassamento totale del corpo. Tale posizione permette alla coscienza di muoversi dallo stato di veglia a quello di sonno profondo; lo scopo qui è di mantenere la consapevolezza mentre lo stato di coscienza si muove verso il sonno profondo.

Tale pratica, nella forma da noi conosciuta oggigiorno è stata riformulata da Swami Satyananda Saraswati (Bihar School of Yoga)

Secondo Swami Satyananda la pratica è eseguita in 8 stadi:

1 – Preparazione: Si dispone il corpo in shavasana. Tale posizione minimizza le sensazioni tattili eliminando il contatto tra gli arti siccome il corpo è disteso con braccia distanti dal corpo e gambe distanti l’una dall’altra.

L’attenzione è portata verso I suoni esterni e si muove l’attenzione da suono a suono mantenendo l’attitudine del “testimone” ( ossia ascoltando I suoni senzaIndagare su origine o provenienza degli stessi, puro ascolto).

Attraverso tale pratica, la mente incomincia a perdere interesse verso I suoni esterni e incomincia a diventare calma. Questo è lo stadio del “pratyahara” (Ashtanga Yoga), dove spostiamo la consapevolezza dall’esterno verso lo interno.

 

2 – Sankalpa (risoluzione-affermazione): Il Sankalpa indica la risoluzione, il motivo dietro lo scopo della pratica. E’ espressione della “Volontà” la forza creativa (Iccha shakti). E’ importante scegliere il Sankalpa in maniera accurata. Ed esprimerlo in maniera chiara e precisa. Il sankalpa dovrebbe essere scelto in accordo con le inclinazioni e bisogni e non dovrebbe essere cambiato.

L’idea del ‘sankalpa e’ quella di dare alla mente una “suggestione” durante lo stato di rilassamento profondo.

L’utilizzo del sankalpa è comune nelle pratiche tantriche del Japa, Havan, puja etc. ,dove la pratica è effettuata per ottenere un “beneficio” particolare

 

3 – Rotazione della coscienza. La rotazione della coscienza attraverso le differenti parti del corpo non è una pratica di concentrazione non prevede alcun movimento del corpo. Durante tale fase è importante rimanere sveglio, ascoltare la voce che guida la pratica e permettere alla mente di muoversi secondo le istruzioni.

Questa è la struttura portante della intera pratica, e deriva da una pratica tantrica chiamata Matrika Nyasa. Nyasa significa “posare”,”mettere”,”ordinare”, Matrika si riferisce alle lettere dell’alfabeto sanskrito ( ed anche a particolari “forze”/Shakti) .In matrika nyasa le differenti lettere dell’alfabeto ( differenti shakti) vengono “sistemate” su differenti parti del corpo.

In yoga nidra non si usano lettere o mantra, ma la consapevolezza si sposta attraverso le parti del corpo.

4 – Consapevolezza del respiro: Il rilassamento fisico continua ed è completato spostando l’attenzione verso il respiro. In tale fase il praticante deve solamente osservare il respiro naturale senza cercare di forzarlo o cambiarlo, maggiore rilassamento e introversione si ottiene se simultaneamente si conta il respiro mentalmente.

5 – Creazione di sensazione opposte: Durante tale stadio l’attenzione è rivolta verso sensazioni ed emozioni. Intense sensazioni fisiche o emotive sono evocate, sperimentate a pieno e rimosse. Di solito sono usate sensazioni opposte come Leggerezza/pesantezza , caldo/freddo, piacere/dolore, amore/odio.

Ciò di solito produce un “rilassamento emotivo” grazie ad un processo catartico poiché memorie di sensazioni profonde sono rivissute.

La creazione di sensazioni opposte è molto utile al praticante di Yoga , perché aiuta a sperimentare la Pace-tranquillita’ tra l’alternanza di “eventi” che si presentano nella vita quotidiana, portando alla realizzazione della trascendenza della dualità.

.6 – Visualizzazione: Tale stadio di yoga nidra induce rilassamento mentale, qui immagini e simboli differenti sono visualizzati.Possiamo paragonare tale stadio a quello della rotazione di coscienza ,ma in questo caso la rotazione di coscienza non è associata al livello fisico ma al piano simbolico – mentale.

Di solito la visualizzazione si finisce con pura osservazione dello spazio mentale .

7 – Sankalpa: Lo stesso sankalpa è ricordato ed espresso mentalmente.

8 – Fine della pratica: La pratica è conclusa spostando la consapevolezza verso l’esterno.

Quindi possiamo dire che Yoga Nidra è un adattamento e semplificazione di una più complessa pratica tantrica.

Di solito le pratiche tantriche sono molto più complesse e richiedono la conoscenza profonda di simboli (Yantra) e suoni (mantra). Lo Yantra usato in Yoga nidra è il corpo umano ( qui per corpo intendo non solo il corpo fisico, ma l’intero individuo).

 

 Benefici

 

Yoga Nidra ha una vasta gamma di benefici. Ha gli stessi benefici delle pratiche di meditazione col vantaggio di essere una tecnica abbastanza semplice da praticare anche per chi non ha mai praticato meditazione (l’unico requisito è sdraiarsi e ascoltare la registrazione o l’istruttore).

Yoga Nidra può essere usato per differenti motivi, :

  • Rilassamento generale
  • Autosuggestione mentale
  • Esplorazione degli stati interiori

Yoga Nidra è efficace nel trattare:

  • Insonnia
  • Stress
  • Ansia
  • E tutte le condizioni causate da queste.

Alcune ricerche sono state fatte su tale pratica : dal sito Wikipedia:

“Nel 2006, Kamakhya Kumar ottenne il titolo PhD da A. P. J. Abdul Kalam (presidente dell’India) per il suo studio:”Psycho-physiological Changes as Related to Yoga Nidra” (cambiamenti psicofisiologici correlati a Yoga Nidra).

Egli osservò I cambiamenti di parametri fisiologici,ematologici e psicologici di alcuni soggetti sottoposti a tale pratica per sei mesi, e trovò significanti cambiamenti dei parametri menzionati sopra. Una parte della ricerca pubblicata fu intitolata “A study on the impact on stress and anxiety through yoga nidra” (Studio sull’impatto di stress e ansia attraverso Yoga Nidra)Indian Journal of Traditional Knowledge, Vol. 7 No 3 (Published through NISCAIR).

Lo psicologo clinico Sachin Kumar (2009) osservò nelle sue ricerche che yoga nidra riduce il livello di ansia. . M. Nikhra e S.K. Dwivedi (2010) osservano in uno studio che “Yoga Nidra riduce I livelli di stress”.

Yoga nidra è anche stato usato per il trattamento di PTSD (post traumatic stress disorder):

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/05/02/AR2008050203426.html?hpid=sec-health

Personalmente credo che tale pratica sia una delle più potenti tecniche ( tra quelle più conosciute) che l’antica scienza Yogica-Tantrica ci abbia lasciato.

Nel famoso testo dell’Hatha Yoga e’ scritto:

“Khechari dovrebbe essere praticato fino a quando si ragginuge Yoga Nidra. Per coloro che hanno ottenuto Yoga Nidra, il tempo diventa inesistente

Hatha Yoga Pradipika 4,49

Khechari si riferisce a Kechari Mudra, nei Tantra quando si parla di Mudra Shakti ci si riferisce a particolare “Forze – Attitudini”, che sul piano grossolano si manifestano sotto forma di “Gesti” (questo e’ l’aspetto più conosciuto), a livello più sottile si manifestano sotto forma di suono/mantra (Vidya), ed a un livello ancora più’ sottile le Mudra si riferiscono a particolare “attitudini interiori” che assumiamo nei confronti della realtà.

 

Khechari derive da: Khe=spazio/cielo and Charia=”colui che si muove/viaggia” , e significa “muoversi/viaggiare attraverso lo spazio”  e si riferisce all’esplorazione dello spazio interno, ed e’ esattamente cio’ che facciamo durante la pratica di Yoga Nidra.

 

By Andrea Barra

Referenze:

  • “Yoga Nidra” By Swami Satyananda Saraswati.
  • Mandukya Upanishad
  • Hatha Yoga Pradipika
  • Vijnana Bhairava Tantra