Ayurveda “significa scienza della vita”. E’ un’antica scienza medica indiana,considerata come uno dei piu antichi, se non il piu antico sitema di cure sanitarie. E’ un sistema medico basato sui princìpi universali e sulle connessioni esistenti tra corpo,mente e leggi della natura che strutturano tutte le attività della vita. L’Ayurveda è una branca della scienza vedica ed è strettamente correlata con lo Yoga.
lo Yoga è l’aspetto spirituale dell’Ayurveda mentre l’ayurveda è l’aspetto terapeutico dello Yoga (Yoga in senso generale e non limitato all’aspetto più noto di hata yoga).
Entrambe le discipline sono relate al Tantra che provvede alle varie tecniche per cambiare ed espandere la natura della coscienza. L’ayurveda ha come scopo la guarigione dell ‘individuo su vari livelli:
1) trattamento della malattia
2) prevenzione della malattia
3) migioramento della vita
4) sviluppo della consapevolezza
Secondo tale sistema medico esistono nel corpo di ciascun individuo tre umori biologici che governeno tutti i processi vitali di crescita e di decadenza. Tali umori vengono chiamati Dosha e sono tre: Vata, Pitta, Kapha.
I dosha sono composti da una combinazione dei 5 elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Spazio) tali forze sottili, combinate insieme, danno forma all’Universo.
Ogni dosha è una combinazione di alcuni elementi:
Vata – Spazio e Aria
Pitta – Fuoco e Acqua
Kapha – Terra e Acqua
Vata significa “che soffia” e si riferisce al vento,è una combinazione dell’elemento Aria + Spazio ed ha come caratteristica il movimento. Vata governa tutti i movimenti e gli impulsi sia fisici che mentali, sia volontari che involontari. Lavora maggiormente attraverso il cervello ed il sistema nervoso. Nel sistema digestivo è correlato al basso addome, in particolare all’intestino largo, dove si accumula gas(Aria). E’ correlato inoltre al senso del tatto e dell’udito. Vata è la forza che dirige e guida tutti gli altri umori, perchè la vita stessa deriva dall’aria. Vata regola la sensitività e la mobilità del piano mentale, dà energia a tutte le funzioni mentali, a partire dai sensi fino ad arrivare al subconscio; ci permette di rispondere mentalmente ad impulsi esterni e interni. Paura e ansia sono emozioni correlate a Vata che si manifestano quando sentiamo che la nostra forza vitale è in qualche modo minacciata.
Pitta significa “che cuoce” ed è correlato all’elemento Fuoco. Il fuoco non può esistere direttamente nel corpo ma è presente in liquidi caldi come il sangue e i fluidi digestivi, per questo motivo Pitta contiene come elemento secondario l’Acqua. Pitta governa tutte le trasformazioni nel corpo e nella mente come digestione e assimilazione su tutti i livelli, dal cibo alle idee. E’ predominante nel sistema digerente, in particolare nell’intestino piccolo e nel fegato, dove operano i fuochi digestivi. Si trova anche nel sangue e nel senso della vista che corrisponde all’elemento Fuoco. A livello mentale, Pitta governa la ragione,l’intelligenza e la comprensione, permette alla mente di percepire, giudicare e discriminare. La rabbia, di natura focosa è il suo principale disturbo emozionale.
Kapha governa forma e sostanza ed è responsabile di peso, coesione e stabilità . E’ la soluzione fluida, l’oceano interno nel quale gli altri due “umori” si muovono e costituisce la maggiore sostanza del corpo. Provvede alla lubrificazione e allo scarico di secrezioni. Kapha predomina nei tessuti corporei e nella parte alta del corpo: stomaco, polmoni e testa, dove si accumulano muchi. E’ relato al senso del gusto e dell’olfatto, che corrispondono a Acqua e Terra. Kapha governa sensazioni, emozioni e la capacità della mente di trattenerle, dà calma mentale e stabilità ma può prevenire la crescita e l’espansione. Desiderio e attaccamento sono i suoi principali disturbi emozionali.
La natura dell’individuo (Prakriti) è determinata da un insieme variabile dei tre dosha.
A seconda della predominanza dei dosha nell’individuo si hanno differenti tipologie: tipo Kapha, tipo Pitta, tipo Vata se a predominare è un unico dosha; altrimenti si avranno tipologie di dosha combinati (Vata-Pitta, Vata-Kapha, Pitta-Kapha ecc.).
Per determinare la Prakriti si ricorre all’analisi del polso,l’analisi dell’urina o un test ed analisi tenente conto di fattori fisici,psicologici e biologici dell’individuo.
L’Ayurveda a differenza della medicina allopatica riconosce il fatto che ogni individuo è unico nella sua natura e quindi il trattamento di un qualsiasi disturbo sia fisico che mentale viene trattato tenendo conto di tale principio.
Una volta determinata la Prakriti (natura) dell’individuo, è possibile fare in modo che l’individuo possa vivere nelle migliori condizioni di salute utilizzando una corretta alimentazione ed un corretto stile di vita, in armonia con il dosha o con i dosha dominanti.La cosa importante è non alterare l’equilibrio e fare in modo che il dosha predominante non ecceda causando uno squilibrio e quindi una malattia.
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella terapia Ayurvedica. I cibi differenti corrispondono a elementi differenti in base alla loro classificazione in sapori, dunque tutti i cibi vanno ad interferire con i dosha all’interno del corpo, è quindi necessario utilizzare i cibi corretti per regolare l’equilibrio dei dosha.
Anche le preparazioni medicinali tipiche dell’ayurveda tengono conto dei diversi sapori e della relazione con i tre dosha.
Anche lo stile di vita dovrebbe essere armonizzato a secondo della propria prakruti ,così come la scelta di una pratica yogica dovrebbe segiure lo stesso esempio.
I tre dosha hanno le loro controparti sottili e sono Prana (correlato all’aria), Tejas
(correlato all Fuoco) ed Ojas ( correlato all’Acqua).
Prana è essenza vitale, l’energia dell’elemento aria ad un livello sottile, è ciò che ci permette di spostare i pensieri e che ci conferisce le nostre capacità percettive.
Tejas è la forza sottile dell’elemento fuoco, è la potenza della “digestione sottile” e quindi determina la nostra capacità di “digerire” e quindi “trasmutare” pensieri, idee, ed emozioni.
Ojas è l’energia sottile dell’elemento acqua, è il nostro “serbatoio” di energia fluida primaria, determina stabilità mentale ed emozionale, calma e capacità di tolleranza.
Queste tre energie non sono altro che il riflesso della triplice natura dell’Assoluto:
Sat-Cit-Ananda (Essere-Coscienza- Beatitudine).
Prana, inquanto essenza vitale (e quindi anche “voglia di vivere”) deriva da Sat come forza e volontà d’Essere.
Tejas deriva da Cit, la pura Coscienza, come forza e volontà di conoscenza nella sua pienezza.
Ojas deriva dalla Beatitudine (Ananda) come volontà di vero appagamento, vera gioia e vera serenità .
Nel nostro corpo sottile, queste energie hanno una loro collocazione ben precisa.
Anahata chakra o “chakra del cuore” è la sede di Prana; Anahata è difatti anche il
chakra dell’elemento aria e del suono.
Tejas che è “fuoco” risiede invece nella “terra”,ossia nel chakra della radice, il Muladhara,
che è sede di “para vak”, il “verbo supremo”, l’energia della parola.
Il Sahasrara Chakra, o “Chakra della corona”,ove risiede il nettare immortale, è invece la
sede di Ojas (che compone difatti anche l’aura di ogni individuo).
Dunque nel corpo sottile abbiamo Tejas all’altezza del chakra della radice, Prana all’altezza del chakra del cuore e Ojas all’altezza del chakra del capo, di conseguenza queste tre energie, situate in tre “punti strategici” del sukshma sharira, vanno a regolare l’intero funzionamento della dimensione corporea sottile e, di conseguenza, determinano anche la condizione del corpo fisico.
Una costante e diligente pratica di yoga, può sublimare, regolare ed attivare correttamente il funzionamento e l’interazione di queste energie (che devono mantenere tra loro un equilibrio proporzionato), portando così alla realizzazione dell’Assoluto.